Carissime e carissimi,
Moda in Turin si ferma per le feste: dobbiamo riposare, mangiare, brindare, festeggiare, provare nuovi outfit...
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sabato 23 dicembre 2017
giovedì 14 dicembre 2017
Non solo Torino! sottotitolo: il fenomeno Modest Fashion colpisce la stampa femminile
Come si poteva prevedere, il fenomeno Modest Fashion ormai non è più solo “un fenomeno”, ma ha ormai contagiato e contaminato non solo le collezioni delle firme occidentali: anche la stampa "fashion" si occupa di Modest e parla di collezioni, sfilate e numeri da capogiro.
Un esempio? L'articolo di Vanity Fair online da cui estraiamo un brano che ci rende particolarmente orgogliose:
"Il 4 ottobre la modest fashion ha avuto la possibilità di calcare le passerelle della Paris Fashion Week durante l’International Fashion Summit che, giunto alla sua seconda edizione, chiudeva la settimana della moda. Tra i 14 designer internazionali selezionati, 8 erano i vincitori dell’Islamic Fashion and Design award premiati alla Torino Fashion Week. Anche l’Italia, infatti, si è messa in moto per diffondere l’abbigliamento modest.
Nel 2015 Torino ha promosso l’iniziativa, unica nel suo genere, Turin Modest Fashion Roundtable, una tavola rotonda che ha radunato rappresentanti della moda italiana, operatori internazionali della moda islamica, imprenditori e produttori. E a luglio di quest’anno, durante la seconda edizione della Torino Fashion Week, è stato dedicato uno spazio importante alla modest fashion, con 31 stilisti rappresentanti in calendario."
Cos'è la Modest Fashion?
La "moda modesta" è quella dedicata al mercato delle donne osservanti musulmane, centinaia di milioni nel mondo e molte ormai anche nei principali paesi europei dalla Francia alla Gran Bretagna alla Germania. Vuole corpo e braccia coperte, ma per il resto risponde agli stessi canoni della moda occidentale per tessuti, trame e anche colori.
Alcuni grandi marchi da Dkny a Prada da Zara a Mango hanno già lanciato linee dedicate a questo mercato. Qui sotto ad esempio una foto in cui spicca una suggestione di Max Mara:
Tra le stiliste "Modest" italiane, spicca certamente il nome di Hind Lafram, ventitreenne stilista torinese creatrice di modelli meravigliosi per le ragazze osservanti che vivono nella nostra città.
Un esempio? L'articolo di Vanity Fair online da cui estraiamo un brano che ci rende particolarmente orgogliose:
"Il 4 ottobre la modest fashion ha avuto la possibilità di calcare le passerelle della Paris Fashion Week durante l’International Fashion Summit che, giunto alla sua seconda edizione, chiudeva la settimana della moda. Tra i 14 designer internazionali selezionati, 8 erano i vincitori dell’Islamic Fashion and Design award premiati alla Torino Fashion Week. Anche l’Italia, infatti, si è messa in moto per diffondere l’abbigliamento modest.
Nel 2015 Torino ha promosso l’iniziativa, unica nel suo genere, Turin Modest Fashion Roundtable, una tavola rotonda che ha radunato rappresentanti della moda italiana, operatori internazionali della moda islamica, imprenditori e produttori. E a luglio di quest’anno, durante la seconda edizione della Torino Fashion Week, è stato dedicato uno spazio importante alla modest fashion, con 31 stilisti rappresentanti in calendario."
Cos'è la Modest Fashion?
La "moda modesta" è quella dedicata al mercato delle donne osservanti musulmane, centinaia di milioni nel mondo e molte ormai anche nei principali paesi europei dalla Francia alla Gran Bretagna alla Germania. Vuole corpo e braccia coperte, ma per il resto risponde agli stessi canoni della moda occidentale per tessuti, trame e anche colori.
Alcuni grandi marchi da Dkny a Prada da Zara a Mango hanno già lanciato linee dedicate a questo mercato. Qui sotto ad esempio una foto in cui spicca una suggestione di Max Mara:
Tra le stiliste "Modest" italiane, spicca certamente il nome di Hind Lafram, ventitreenne stilista torinese creatrice di modelli meravigliosi per le ragazze osservanti che vivono nella nostra città.
sabato 9 dicembre 2017
Je suis Lollo (signore e signori, il talento)
Il 4 dicembre scorso, nelle sale del Gruppo Abele in Corso Trapani 91 a Torino,
si è tenuta la sfilata della collezione Autunno - Inverno 2017/2018 di Lorenzo Ferrarotto.
Il giovane stilista ha mantenuto le sue promesse sorprendendo il pubblico con mises originali ma molto portabili, e non solo dalle giovanissime.
La sfilata è stata supportata dalla musica curata dal fratello dello stilista, perché, come ebbe occasione di raccontarmi la prima volta che lo incontrai, per lui è un elemento essenziale dello "show": via libera quindi all'atmosfera senza interruzioni creata da Matteo Ferrarotto.
Gli outfit di Lorenzo ricordano una donna leggera e spiritosa, che gioca con i colori e le textures senza fossilizzarsi sul calendario, e portando un vento di allegria e voglia di mostrarsi.
Durante la sfilata, una vera e propria performance è stata portata sul palco da Raffaella Brusaglino, che ha dipinto un abito "in diretta", eccolo:
Se desiderate, potete contattare il giovane stilista attraverso i suoi canali social Facebook ed Instagram.
... alla prossima!
Credits: le foto dell'evento sono state fornite dallo stilista, il make up delle modelle è stato curato da Kryolan e l'hair style è di Hamlet
lunedì 4 dicembre 2017
MH design con Bleuforet
Tra il 1 e il 3 dicembre nella boutique di Bleuforet siamo andate a vedere la collezione di Marina Nekhaeva, MH fashion/grafic design.
Bleuforet è un marchio francese relativamente giovane, nasce nel 1995,che produce delle meravigliose calze e collant di alta qualità e per tutti i gusti.
L'unico store in Italia è proprio quello di via Pomba 9, vicino a piazza Bodoni a Torino.
Marina e la sua collezione
sono stati ospiti per tre giorni nel negozio di Bleuforet, dove ha presentato anche la nuova collezione di accessori, composta da caldi, morbidi e coloratissimi cappelli.
Oltre che ad una selezione di abiti meravigliosi.
Bleuforet è un marchio francese relativamente giovane, nasce nel 1995,che produce delle meravigliose calze e collant di alta qualità e per tutti i gusti.
L'unico store in Italia è proprio quello di via Pomba 9, vicino a piazza Bodoni a Torino.
Marina e la sua collezione
sono stati ospiti per tre giorni nel negozio di Bleuforet, dove ha presentato anche la nuova collezione di accessori, composta da caldi, morbidi e coloratissimi cappelli.
Oltre che ad una selezione di abiti meravigliosi.
venerdì 17 novembre 2017
La boutique delle borse... e non solo!
Ieri, 16 novembre, si è svolto un evento delizioso (è il caso di dirlo!) alla boutique Nanette di Corso De Gasperi 15, a Torino.
Una boutique storica per le signore torinesi che per prime, nel 1975, hanno cominciato a sfoggiare le ormai conosciutissime borse del brand Borbonese; un brand torinese dunque, nato quando il Made in Italy ancora non veniva messo in discussione.
È il 1975 infatti l'anno di nascita di questa boutique nel cuore del quartiere Crocetta, notoriamente uno dei più chic della nostra città.
L'evento di ieri ha messo in luce ancora una volta l'attenzione alla modernità insieme alla classe innata della griffe, che ha presentato la nuova collezione per affrontare i prossimi mesi con eleganza e praticità: Borbonese infatti non produce solamente borse ma anche calzature, abbigliamento ed altri preziosi accessori.
Con la collaborazione di Peyrano, mitica firma del cioccolato, e del preparato staff di vendita, la boutique ha offerto ieri una strepitosa anteprima della Full Moon Bag.
Come moltissime lettrici sanno, da tempo la boutique offre oltre alla griffe di casa, anche molte firme internazionali, quali Longchamp, Seventy, Ottotredici, e Lella Baldi, solo per citarne alcune.
venerdì 3 novembre 2017
Dreamers- Progetti e visioni di moda contemporanea
Il progetto Dreamers compie il suo secondo anno di età e in questa seconda edizione viene ospitato all'interno di Operae, una fiera dedicata al design indipendente e da collezione.
Proprio grazie all'affinità tra la moda indipendente e il design si è deciso mettere insieme i due eventi.
Il tema della seconda edizione di Dreamers è Future Mermories, guardando al futuro gli abiti presentati cercano di mettere al centro la sostenibilità; ma la moda non è solo futuro, bensì un filo che lega simultaneamente passato e futuro.
Uno dei temi sviluppati è "La camicia bianca del futuro", dove gli studenti dell'Accademia Albertina di belle arti di Torino e quelli dell'Accademia di belle arti di Brera di Milano hanno presentato la loro idea di camicia bianca, partendo dalla citazione di Gianfranco Ferrè:" Mi piace pensare che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che ognuno, però, pronuncia come vuole".
Vengono poi ospitati atelier e stilisti indipendenti come:
IBRIGU per VERDELILLA, dove i capi nascono dalla lavorazione di materie prime vintage accuratamente selezionate, portando al presente abiti ormai appartenenti al passato.
VBSP: un progetto per Dreamers di Vittorio Branchizio e Sergio Perrero, che unisce la tecnologia alla lavorazione di materiali nobili come il cashmere, la seta e la lana merino.
DEJAMIS, che basa le sue creazione sulla rinascita di pellicce datate e abbandonate. Vengono rivisitate con inserti, ricami e tessuti particolari.
DZOYE', che abbiamo già conosciuto (qui per l'intervista), presenta le sue meravigliose scarpe dipinte a mano.
FEELOMENA GOES WILD: in questa collezione ispirata alla dinastia Quing è presente anche una micro capsule di scarpe e borse creata in collaborazione con Wild di Daniela Diletti. Anche Feelomena è una nostra vecchia conoscenza, se volete vedere una sua intervista qui.
TROCLI': gioielli che sono creazioni artigianali e pezzi unici in argento, oro, ottone e rame.
Potete vedere le bellissime creazioni di questi ed altri stilisti presso il padiglione 5 di Lingotto Fiere, dal 3 al 5 novembre, dalle 11 alle 20.
Il tema della seconda edizione di Dreamers è Future Mermories, guardando al futuro gli abiti presentati cercano di mettere al centro la sostenibilità; ma la moda non è solo futuro, bensì un filo che lega simultaneamente passato e futuro.
Uno dei temi sviluppati è "La camicia bianca del futuro", dove gli studenti dell'Accademia Albertina di belle arti di Torino e quelli dell'Accademia di belle arti di Brera di Milano hanno presentato la loro idea di camicia bianca, partendo dalla citazione di Gianfranco Ferrè:" Mi piace pensare che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che ognuno, però, pronuncia come vuole".
Vengono poi ospitati atelier e stilisti indipendenti come:
IBRIGU per VERDELILLA, dove i capi nascono dalla lavorazione di materie prime vintage accuratamente selezionate, portando al presente abiti ormai appartenenti al passato.
VBSP: un progetto per Dreamers di Vittorio Branchizio e Sergio Perrero, che unisce la tecnologia alla lavorazione di materiali nobili come il cashmere, la seta e la lana merino.
DEJAMIS, che basa le sue creazione sulla rinascita di pellicce datate e abbandonate. Vengono rivisitate con inserti, ricami e tessuti particolari.
DZOYE', che abbiamo già conosciuto (qui per l'intervista), presenta le sue meravigliose scarpe dipinte a mano.
FEELOMENA GOES WILD: in questa collezione ispirata alla dinastia Quing è presente anche una micro capsule di scarpe e borse creata in collaborazione con Wild di Daniela Diletti. Anche Feelomena è una nostra vecchia conoscenza, se volete vedere una sua intervista qui.
TROCLI': gioielli che sono creazioni artigianali e pezzi unici in argento, oro, ottone e rame.
Potete vedere le bellissime creazioni di questi ed altri stilisti presso il padiglione 5 di Lingotto Fiere, dal 3 al 5 novembre, dalle 11 alle 20.
giovedì 26 ottobre 2017
Abiti di luce di Regina Guasco de Oliveira
Abbiamo conosciuto Regina durante la prima edizione di Donne di Talento, tenutasi a giugno di quest'anno.
La vera sorpresa è sta poi trovarla tra i protagonisti della seconda edizione della Torino Fashion Week!!
E ora, che ha anche aperto il suo atelier a Virle, l'abbiamo intervistata per voi!!
La vera sorpresa è sta poi trovarla tra i protagonisti della seconda edizione della Torino Fashion Week!!
E ora, che ha anche aperto il suo atelier a Virle, l'abbiamo intervistata per voi!!
Come è nata la tua
passione per la moda?
Vengo da una famiglia in cui il lavoro manuale era
la regola (papà riparava TV e mamma era sarta).
Già a 15 anni ero brava con l'uncinetto ed i ferri.
Prima di venire in Italia dal Brasile avevo una SPA dove
proponevo il "Pacchetto
Sposa", con tutte le cure per le future spose, compresa la "consulenza" su come
trasformare abiti normali, magari vecchi, in abiti di gala per damigelle, mamme
e, a volte, per spose con ridotte possibilità economiche.
Approdata in Italia, patria della moda, mi sono
trovata con una suocera ex sarta... Quindi ho deciso di seguire
dei corsi professionali, diplomandomi Sarta Modellista, presso l'istituto Arte
e Moda di Torino.
Durante il mio iter scolastico ho riscoperto di
amare gli abiti glamour ... sono nel mio
DNA.
Già al terzo anno mi sono ritagliata uno spazio
personale con una mia sfilata all'interno del saggio di fine anno. Ed anche ora
che sono diplomata, presento le mie collezioni in anteprima a fianco alle
sfilate di fine anno delle allieve.
La mia collaborazione con Arte e Moda, quindi,
continua.
Come è stata l'esperienza della Torino Fashion Week?
E' stata la nostra prima sfilata di importanza
internazionale e siamo riusciti ad avere applausi a scena aperta... non capita
a tutti! Come ben sai, noi italiani eravamo in minoranza!
A parte questo è stata un'esperienza veramente
molto importante, che ha permesso all'Atelier di crescere, tanto in visibilità
quanto in esperienza. Ora riceviamo tantissimi inviti dagli eventi di moda, ma
anche per i concorsi di bellezza.
E saremo sicuramente presenti alla TFW #3
Raccontami come nascono le tue creazioni...
Sono brasiliana, quindi vedo gli abiti con un occhio
leggermente differente.
Molte volte, chiudo gli occhi ed immagino la
prossima creazione, la creo prima nella mia mente, poi immagino di scolpire il
corpo della donna che vesto per mettere in evidenza la sensualità e la bellezza, che sono spesso mascherate o nascoste.
Per me, l'abito deve andare d'accordo sia con il
fisico che con il carattere della donna che vesto. Quindi mi servo anche di un
poco di psicologia, per creare un abito che, innanzitutto, esalti il carattere
della cliente, senza però mai dimenticare il lato fisico, di cui mi impegno ad
esaltare i pregi e minimizzare i difetti.
Come è nata l'idea dei vestiti che si illuminano?
Volevo
qualcosa di grande impatto, qualcosa di diverso dal normale, così ho pensato ad
un abito che si illuminasse, e su questa parte devo molto a mio marito Carlo
Guasco, che viene dal mondo della tecnologia e che ha voluto contribuire, oltre che
con i giudizi estetici che mi aiutano molto, con pazze idee Hi-Tech che
danno quel punto in più, soprattutto per la sorpresa che generano.
Come prosegue l'avventura dopo l'apertura del tuo atelier?
Scherzo, va tutto molto bene, e ci stiamo facendo
conoscere anche per gli abiti più tradizionali, come tailleur, cappotti, pellicce ecologiche, ma anche camicette ed abiti di uso quotidiano, ma di buon
gusto...
venerdì 20 ottobre 2017
Olyvia & Me: lo shopping online apre agli emergenti
Lei è Paola Venturino, ma per il mondo delle fashion victim
(ma anche solo dei curiosi e degli appassionati) è Olyvia & Me. Nato circa
un mese fa, Olyvia & Me è un sito di shopping online dedicato alla moda
donna e bambini.
Perché Paola, che è la mamma del sito, è anche e soprattutto la mamma di due bambini. Che a un certo punto ha deciso di conciliare la vita da imprenditrice nel settore fashion con quella della famiglia. Così nasce Olyvia & Me, che, essendo di madre ‘torinese’, non poteva che essere un indirizzo di e-commerce un po’ diverso dagli altri.
Perché Paola, che è la mamma del sito, è anche e soprattutto la mamma di due bambini. Che a un certo punto ha deciso di conciliare la vita da imprenditrice nel settore fashion con quella della famiglia. Così nasce Olyvia & Me, che, essendo di madre ‘torinese’, non poteva che essere un indirizzo di e-commerce un po’ diverso dagli altri.
“Mi occupo di moda dal 2004: prima come rappresentante, poi
con due negozi ‘fisici’ a Torino – spiega Paola -. Poi sono arrivati i
bambini e il negozio su strada non è stata più una soluzione adatta alla mia
vita”. Conciliare impegni di casa con quelli del negozio non era per lei.
“Così ho pensato all’e-commerce, che riesco a gestire con un
computer anche quando si corre dietro alle esigenze della famiglia”.
Organizzato il sito, e organizzato il business, che è cosa assai complicata,
Olyvia & Me ha sciolto gli ormeggi e si è lanciata nel mondo dello shopping
online.
Con una particolarità: gli stilisti emergenti non solo sono
ben accolti, ma sono la prima scelta. “Sul sito si trovano proposte più
commerciali, soprattutto per bambini e ragazzi che vogliono il brand ‘di moda’,
ma anche cose più ricercate e particolari. In realtà, io amo scovare nuove
proposte e Torino da questo punto di vista è davvero terreno fertile”.
Il sito è in pieno sviluppo: “Ho i capi in magazzino e
consegno in giornata – spiega Paola – perché chi compra un abito, lo vuole
subito”.
Intanto, inizia la politica social e anche qualche piccola
esclusiva. “Io adoro le Limited Edition – dice sorridendo – per cui le sto
cercando: ho un contatto per una mini capsule di bijoux che sarà fatta apposta
per Olyvia & Me. È necessario distinguersi, altrimenti perché dovrebbero
venire a comprare da me?”.
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