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giovedì 22 dicembre 2016

Buon Natale!






... e così, è arrivato il Natale.

Lo aspettiamo tutto l'anno, sembra sempre lontanissimo e poi, all'improvviso, da che era la fine di novembre ecco qua che mancano due giorni al 25.

Noi di Moda in Turin non facciamo eccezione, ma tra una corsa e l'altra non possiamo dimenticare di fare gli auguri a tutti coloro che ci seguono tutte le settimane, a chi ha messo "mi piace" ai nostri post e anche a chi ci ha letto solo di sfuggita.

Nei prossimi giorni ci dedicheremo alle nostre famiglie, alla cucina ed agli amici... in attesa di ripartire, a gennaio, con nuovi incontri interessanti e nuove storie di moda da raccontare.



Auguri!


venerdì 16 dicembre 2016

... già sei mesi?!?

Di più, quasi sette!

Era il 27 maggio quando annunciammo ufficialmente l'idea del nostro blog; un blog col timer, ci dicemmo, perchè non siamo del settore, e chissà se la passione basterà a tenerlo vivo ed interessante.

Qualche tempo dopo, a riprova che le donne spesso cambiano idea, il timer si è rotto, e noi abbiamo deciso di aspettare ad aggiustarlo. Nel frattempo, abbiamo incontrato un sacco di persone, di idee, siamo state ad eventi e sfilate.

Qui comincia un brevissimo riassunto della nostra esperienza... che per ora, non accenna a fermarsi   

27 maggio 2016:
l'incontro con Claudio Azzolini:

Perchè non farlo? 



Abbiamo assistito alle sfilate fino alla chiusura, un momento magico offerto da Walter Dang:

 


Dopo l'estate, abbiamo continuato ad incontrare chi ha fatto sognare il pubblico della TFW, ad esempio Antonino Salemi Garigliano:



ASG, l'essenziale barocco 


ed ora, visto che manca poco a Natale, fatevi un regalo: andate a spulciare lungo questi mesi di lavoro, sicuramente troverete lo stile (e lo stilista) che fa per voi.

Forza, regalatevi un'emozione!
 

venerdì 9 dicembre 2016

3x3: la formula magica della moda

Lo hanno chiamato 3x3.

Le stiliste

Sono 3 stiliste che per 3 giorni hanno dato appuntamento in via Le Chiuse 6, nella sede della Sartoria L’Orlando Furioso, a tutti coloro che avevano voglia di mischiare stili, prendere un tè, misurarsi una t-shirt ricamata, indossare un abito, fare due chiacchiere e respirare un po’ di voglia di Natale.



L’appuntamento ha visto lavorare insieme la Sartoria L’Orlando Furioso,Dideröt Maison e Teeshare, tre esperienze diverse di lavorare con lo stile, la moda e i tessuti che hanno un denominatore comune: la modalità di approccio al mondo del fashion.


“Abbiamo lanciato questo evento su una collaborazione che esiste da tempo – spiega Nicoletta Fabbiani, una delle socie di Sartoria L’Orlando Furioso -. Ci conosciamo e ci ‘piacciamo’ da tempo per il nostro modo di lavorare, per come realizziamo i prodotti e per l’approccio che ha un’attenzione anche al sociale. Così, abbiamo deciso di fare questa piccola scommessa”.


L’Orlando Furioso è una presenza storica a Torino: nata come progetto di una cooperativa sociale per l’inserimento lavorativo di donne con problemi psichiatrici, si è evoluto diventando negli ultimi due anni un’attività privata, che si è concentrata a sviluppare un lavoro artigianale.


Dideröt Maison, brand della stilista Serena Campelli, nasce invece per passione, dopo un anno intero speso in giro per il mondo studiando le fibre e i tessuti. L’intento è di coniugare l’ingegno e il saper fare manuale, per creare pezzi unici da collezione, che abbiano una storia da raccontare, fatta di tradizioni e persone. Foulard, sciarpe e soprattutto papillon sono i prodotti di Serena, oggetti che, secondo il ‘fenomeno  Dideröt’, possono portare a un cambiamento, anche di vita.


Teeshare, al secolo Francesca Mitolo, rielabora t-shirt. Collabora con artisti e designers, mescolando fili, cucendo colori, unendo le idee condivise per mezzo di una t-shirt.

Siamo andate a curiosare. E quello che abbiamo trovato, lo vedete nelle nostre foto.






venerdì 2 dicembre 2016

Sondaggio: Spendere sì, ma quanto?


E allora eccoci qui, è arrivato l’inverno (finalmente, dico io).


Tra gli accessori che più amo di questo periodo ci sono i guanti, i collant spessi, i cappelli, e gli stivali al ginocchio con il tacco basso, tanto belli e anticonformisti con le gonne.

Ho fatto una domanda alle mie amiche: quanto si può spendere in un paio di stivali? Quale cifra giustifichereste una volta arrivato l’estratto conto della carta di credito?

Bene, dopo un po’ di discussione è uscito un numero interessante: 255 euro, facendo una media.

Quello che mi ha fatta riflettere è che, tutte, tutte, tutte, mi abbiano risposto che per una cifra simile devono essere di ottima qualità, e che devono essere sfruttati in molte occasioni.

Pensavamo forse che la moda fosse un gioco da ragazzine viziate o signore in possesso di carte di credito ORO da strisciare ogni qualvolta la vita rifila loro una giornata no? Ebbene, cambiamo pure idea: qui fuori ci sono legioni di donne pronte a spendere, donne che lavorano, fanno quadrare il bilancio, mettono davanti alle loro necessità quelle dei figli, però!... quando è il momento di spendere per qualcosa che davvero useranno, non si tirano indietro.



Quali saranno i colori più amati? Eccoli in un grafico



Abbiamo appurato che in genere chi è disposto a spendere meno e ad accontentarsi di una qualità media (mai bassa), è chi sa che non utilizzerà assiduamente questo accessorio, e quindi non ritiene necessario investire molto denaro, né ricerca.