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mercoledì 6 marzo 2019

Gender e genderless: Lalàgeatelier lancia la sua Capsule Collection


Se la curiosità vi accompagna da sempre, questa sera alla galleria “Gli Acrobati” di via Luigi Ornato 4 a Torino avrete la possibilità di vedere, toccare e perché no, acquistare i pezzi della Capsule Collection che Lalàgeatelier ha pensato per dare respiro alla creazione di un network territoriale per la ricollocazione sociale e professionale di donne in stato di fragilità.


In collaborazione con la Comunità doppia diagnosi femminile per la cura di abusi, maltrattamenti e violenze Fragole Celesti, Sara Conforti presenterà il progetto LALAGEATELIER DISPOSITIVI VESTIMENTARI e condivisione delle linee guida finalizzate alla sua futura espansione per la creazione di un network territoriale per una produzione in-localizzata attraverso il modulo operativo: ricerca artistica/didattica sartoriale/produzione.


Dopo la presentazione e l’ascolto della pianista Sira Hernandez, sarà possibile accedere ad un piccolo buffet ma soprattutto assistere alla presentazione della prima Capsule Collection Genderless RECYCLING-UPCYCLING PATER MMXIX.01, composta da 10 square shirt/SERIE 001-010 in 100% cotone, serigrafate a mano con pigmenti naturali di carbone vegetale.

Tutte le creazioni sono state concepite totalmente in Recycling-Upcycling e realizzate con i pregiati scarti di produzione di 4 grandi colossi tessili biellesi: Lanificio Subalpino, Lanificio Botto Giuseppe& Figli, Lanificio Tg di Fabio, Lanificio Guabello dal 1815, alfieri di una produzione sostenibile certificata dall’Associazione Tessile e Salute in collaborazione con il Ministero della Salute.


Il ricavato del fundraising, che si svolge sotto forma di donazione, sarà interamente devoluto al progetto.


sabato 13 ottobre 2018

Del ritorno del calzino bianco (e dei dolori del l’adolescenza)



Dunque, la notizia è semplice, seppure dolorosa: 
I ragazzi di Torino/tornano a indossare/il bianco calzino.


Abbiamo provato a dirla in rima per vedere se era meno triste da comunicare al popolo fashion, ma come la dici la dici, sempre una bruttura è.


I primi sentori li abbiamo avuti in provincia: una cara amica ha comunicato con orrore che il figliuolo adolescente aveva chiesto l’acquisto di calzino bianco, possibilmente con righe orizzontali colorate alla caviglia, da indossare non per la palestra, ma così, perché è figo.


Delle prime avvisaglie di un rigurgito di pessimo gusto provinciale non pensavamo di doverci preoccupare, ma ora ci accorgiamo che anche in città il morbo dilaga.


Profusioni di sneakers da cui spunta inequivocabile il calzino medio-corto, messo in evidenza dall’obbligatorio risvoltino del jeans.


Allarmate dal ritorno di una piaga che pensavamo debellata definitivamente agli albori degli anni 80, abbiamo iniziato a documentarci sul focolaio d’origine della pestilenza.
Trovando, dalla Corea all’Italia, una serie di nuovi eroi musicali (rapper, youtuber e altre finali in ‘er’) tutti sfoggiare l’orrido calzetto. 


Facciamo i nomi? E facciamoli, che il mondo sappia! I Bts coreani, gli italianissimi Ghali e Levante, fino a Fedez, che dalla mutazione in Ferragnez si sperava avesse tratto migliori ispirazioni di stile.


Quello che ci conforta è che pare che la piaga del calzino sia per ora confinata agli adolescenti. Oddio, solo qualche giorno fa ci è caduto l’occhio su un piede adulto così addobbato, ma possiamo rivelare che sì, era tedesco.


Però, insomma, sembra che le vittime del malanno siano i ragazzi. 

Che poi si sa, dai 13 ai 18 anni, la vita è complicata, la sofferenza è rovente, il mondo è malvagio, nessuno mi capisce, il brufolo è assassino e quindi... calzino.
Ci sta, insomma, che l’adolescente sia in una fase difficile e nel suo cercare risposte cada nel calzino bianco.


Ma ci sentiamo di lanciare un appello affinché la piaga non si diffonda e il morbo venga contenuto al target sotto i 20 anni: madri di maschi (e femmine anche, sebbene il calzino bianco su gamba maschile sia davvero una delle peggiori cose mai viste), provvedete a un vaccino a base di buon gusto, fiera opposizione all'acquisto dell’orrido capo e, se non basta, anche con forme di coercizione e limitazione della libertà individuale (“tu conciato così non esci!!!!!”).

Ne va del buon gusto del secolo futuro. 


Ne va, in definitiva, della conservazione dell’umanità.


Questo post ha delle dediche:
a Barbara, che me lo ha detto

ad Alessia e Arianna, che mi hanno aiutata nelle ricerche

alle mie compagne di avventura, Oriella e Elena, che non mi hanno uccisa quando hanno saputo che volevo scriverlo. 

giovedì 27 settembre 2018

La Cina moderna: MENSHEN


Mentre il mondo del fashion riecheggia l’evento modaiolo milanese della stagione, Moda in Turin tirava le somme circa gli stilisti che più sono piaciuti alla scorsa TFW.


Uno di questi è sicuramente Menshen, firma cinese che ha proposto una moda elegante e allo stesso tempo non convenzionale, capace di rispondere alle esigenze della donna più classica, a quelle della ragazza sportiva e anche alle esigenze maschili, rispondendo ai richiami occidentali che vogliono un uomo sempre meno rigidamente incapsulato nella definizione del virile rappresentante della categoria imbustato in giacca e cravatta.


Qui di seguito, una carrellata di immagini degli outfit che più ci sono piaciuti...

 








... ed il video della sfilata finale, presa dal nostro privilegiato punto di vista.




 Qui sotto, grazie a News Events Turin, potete vedere lo stilista Jinliang Lin intervistato da Barbara Odetto:






 

 

mercoledì 4 luglio 2018

PRISENCOLINESNELANCIUSOL, all right!


Si apre con il monologo dal film "Collateral Beauty" sull'Amore, il Tempo e la Morte, e si chiude con la spensieratezza e l'allegria di Prisencolinesnelanciusol, la sfilata di Lorenzo Ferrarotto a conclusione della Torino Fashion Week 2018.


Il diciassettenne torinese si conferma, ancora una volta, il talento delle passerelle, con una collezione creata in un batter d'occhio e tuttavia composita, curata, glam e portabile.





Le decorazioni in paillettes applicate, a sdrammatizzare un bomber ormai classico, gli abiti in rete di tessuto tecnico, il vestito bianco per una sposa anticonformista e il logo LF sparso qui e là a precisare l'appartenenza concettuale di tali sorprese da indossare.




Alla fine di una sfilata sorprendente, divertente, emozionante al punto da strappare applausi a scena aperta, Lorenzo è stato letteralmente "portato in passerella" dalle sue muse, Nina de Caprio e Ginevra Consonni, che spingendo un carrello del supermercato hanno consegnato al pubblico lo stilista, pronto a ricevere gli applausi entusiasti.













Ecco qui i capi presentati in passerella:




... A' la prochaine, Lollo!








Credits: per la foto di Lorenzo, Nina e Ginevra si ringrazia Raffaele Sordillo.









sabato 30 giugno 2018

TFW: day 2

Il secondo giorno di sfilate ha visto protagonisti gli stilisti del continente nero: la creatività, i colori, l’allegria dell’Africa hanno piacevolmente sorpreso il pubblico torinese.
Tra gli stilisti che ci sono piaciuti, ecco The Motherboard Project e Carlos Fritz.

The Motherboard Project è una firma che produce dal 2008 con un insolito senso del colore, del glamour e della modernità di gusto vicino al pubblico occidentale.




Qui un momento della sfilata:


Carlos Fritz è un altro figlio prodigio del Sud Africa: la sua moda è sfacciatamente ottimista, la donna che porta i suoi abiti sempre al centro dell’attenzione; il suo motto:  “qualsiasi siano le sfide della vita,
dovremmo cercare di migliorarci ogni giorno e non abbandonare mai i nostri sogni, perché i sogni si avverano”.
















Sogni come questi abiti...



venerdì 29 giugno 2018

Fra arte e moda: Hussain Harba e Giuseppe Fata

Due ospiti, due artisti straordinari, due di due dalla TFW 2018.

Leggete e guardate. E diteci che ne pensate. 

Hussain Harba
Special guest della TFW, ha creato l’oggetto del desiderio delle donne: le mini home, borsette strutturate in materiali preziosi che, come dice il nome stesso, sono delle piccole case “perché la casa è simbolo di sicurezza” dice sul suo sito.


Iracheno di Babilonia, formatosi a Torino dove ha sede anche la sua società TriArt Pubblicità, architetto e designer, crea divani, poltrone e gioielli.


E queste spettacolari borsette.

Ph. Mad Elzi

Ph. Mad Elzi

Ph. Mad Elzi


Ph. Mad Elzi

 Nel corso della sfilata alla TFW sono comparse anche queste bag, senza un nome, molto rock, che si devono alla figlia Alia.

Ph. Federico Bernini

Ph. Federico Bernini
  Quali preferite?

Giuseppe Fata
Anche lui uno special guest della TFW. Calabrese, è l’hair stylist delle dive ed ha portato il suo lavoro ad evolvere fino a trasformarlo in pura arte.


Sono nate così le ‘Teste scultura’, incredibili corone barocche che contengono un mondo intero. La sua idea di partenza è “rendere visibile a tutti il mistero dei nostri pensieri svelando quello che ognuno di noi non ha mai detto nella sua vita”. 

Pensieri assai complessi, viste le realizzazioni che hanno sfilato.

Ma di un fascino incredibile.


Ph. Federico Bernini
Ph. Federico Bernini

Ph. Federico Bernini



La TFW diventa grande. E anche noi




Siamo arrivate (noi) al terzo anno di vita e come noi anche al Torino Fashion Week. Stiamo diventando gradi, tutti quanti.
Così, quando ci siamo trovate davanti all’elenco dei giorni e delle sfilate, noi ragazze del blog ci siamo chieste come potevamo raccontarvi questa nuova festa della moda che anima Torino.

Quest’anno, abbiamo deciso di scegliere, e di raccontarvi anche qualcosa in più di chi sfila, del mood che si respira nella ex Borsa Valori nel cuore della città.

I video dei catwalk, le dirette, e tutto quanto fa social, lo trovate direttamente sui nostri canali social Facebook e Instagram.

Partiamo dal raccontare due ‘non wear’ designer, che ci hanno colpite, affascinate e aggiungete voi tutti gli altri ‘oooohhhh’’ e ‘aahhhh’ che volete.


Fate click sul prossimo post... su su! :-D