Invito

Se ti piace il nostro blog e vuoi essere sempre aggiornato sulle novità, lascia il tuo indirizzo e-mail nella casella in basso a destra.

Non perderai nemmeno un post!


giovedì 28 settembre 2017

Parigi è una piccola Torino


Parigi è una piccola Torino

C'è chi dice che il fiume, gli abbaini sotto i tetti, le piazze alberate con i tavolini e le stufe all'aperto avvicinino Torino alla sua sorella grande al di là delle Alpi.

C'è chi dice che i francesi siano i primi turisti di prossimità per la capitale delle Alpi, e respirino aria di casa.

C'è chi dice che Torino, ecco, sia Parigi in minore.

Oggi però è Parigi a ricalcare le impronte di Torino. E lo fa in una delle sue vetrine più importanti: la Settimana della Moda, che si chiuderà il prossimo 4 ottobre con il SIM, il Sommet International de la Mode organizzato e voluto da Djamila Kerdoun. Questa manifestazione, arrivata alla seconda edizione, ha l'ambizione di fare scouting (vi ricorda qualcosa?) fra i talenti internazionali emergenti,  che presenteranno per la prima volta a Parigi la propria collezione Haute couture.

Sono 12, arrivano da tante parti del mondo e hanno una particolarità: la maggior parte di loro il pubblico di Torino la conosce già, perché hanno sfilato alla Torino Fashion Week.

Sapete chi sfilerà a Parigi?

Eccoli qui...

SOMMET INTERNATIONAL DE LA MODE
LISTE DES DESIGNERS
EN COMPÉTITION


Natasha Kamal → NK / PAKISTAN
Amal Al Raisi → AMAL AL RAISI / OMAN
Maha Abdul Rasheed → BAMBAH / DUBAI
Jeny Tjahyawati → JENY TJAHYAWATI / INDONESIA
Carmin Muhammad → AL NISA / UNITED STATES
Montaha Al Ajeel → MONTAHA COUTURE / KUWAIT
Imaan Gulshaan → GULSHAAN / FRANCE
Hj. Hernani → DIAN PELANGI / INDONESIA
Asma Sckali → SCKALI DESIGN / QATAR
Eman & Elham Al Flamrzi → E&E / DUBAI
Michaela Palasova → HOLIK / CZECH REPUBLIC
Barli Asmara → DIAN PELANGI / INDONESIA


 

Alcuni li riconoscete, vero? Tra loro, il vincitore del Luxury Award di quest'estate, a Torino.

 

Il 4 ottobre, Parigi sarà, davvero, una piccola Torino.





venerdì 22 settembre 2017

Grafic novel - la boutique di Marta- Ultime occasioni



Ritorna l'appuntamento con la Boutique di Marta!!
Dopo il meritato riposo estivo Marta torna al lavoro. 
A inizio settembre, si sa, si cercano sempre occasioni imperdibili con i saldi dei saldi...ma non  sempre fila tutto liscio...

Godetevi il video!!





venerdì 15 settembre 2017

Un disperato bisogno di Chanel: Lorenzo Ferrarotto


Lo so, probabilmente non sono una persona seria: la prima cosa che mi viene in mente pensando alla chiacchierata con Lorenzo Ferrarotto è questa scena qui…




… perché Lorenzo sì, ha sempre un bisogno disperato di Chanel.
“Voglio essere il nuovo Karl Lagerfeld”, questo dice Lorenzo, ad ogni intervista.
Così tu pensi: “un ragazzino che vive fuori dal mondo e pensa solo a diventare famoso”; invece no.
Lorenzo ti spiattella in un attimo quello che lo ha spinto a disegnare la collezione così e non cosà, perché gli piacciono i cattivi dei cartoni e quanto in rosso è il suo bilancio (sì, proprio il bilancio come quello di una vera azienda), perché si è rotta la macchina per cucire, ne ha comprata un'altra e adesso è “fuori di un tot”, come si dice.
Lorenzo disegna, cuce a macchina e assembla le sue creazioni, facendosi aiutare dalle sue collaboratrici: questa “azienda” è un gioco tra lui, la mamma e la nonna, vera musa ispiratrice e forgiatrice del talento di Lorenzo; è una sarta che provava i vestiti sulle clienti, sceglieva le stoffe e imbastiva mentre Lorenzo le “rubava con gli occhi” il mestiere che ora lo ha portato alla ribalta.
L’abito simbolo della collezione che ha sfilato alla TFW, ispirato ad Anna Wintour, è stato un vero colpo di genio; anziché riprodurre il suo stile, ha riprodotto proprio lei, con il suo iconico caschetto: decine di parrucche e di extension cucite sul giacchino più originale mai visto, il simbolo di una donna reso mise da indossare.
Ecco il look "Wintour"
Lorenzo però mi è piaciuto tanto perché non si prende troppo sul serio: lui vuole che la sua moda la possano portare tutti, magari sacrificando altri acquisti (come fa lui, quando punta un certo modello di occhiale da sole o una certa cintura, rigorosamente firmati dalla mitica Maison Chanel, o da Hermès, o… ), lui vuole che le sfilate vengano viste da tanta gente, che i vestiti “buoni” vengano messi anche per andare al supermercato: “se in quel momento ti va di uscire vestito da sera, fallo!”; insomma, la moda deve essere per tutti e non è detto che debba essere solo delle grandi firme.
Uno zaino prodotto da Lorenzo












In tutto ciò, Lorenzo è fermamente deciso ad affermarsi nel mondo della moda e spera ardentemente di finire al più presto il liceo artistico ad indirizzo moda per lanciarsi oltre i suoi sogni e studiare a Parigi… speriamo che i francesi non ce lo rubino del tutto!!!
un altro modello prodotto dal giovane stilista




























I know: probably I'm not a serious person: first thinf I can think about my chat with Lorenzo Ferrarotto is that clip of "Devil wears Prada" (above).
... because yes, Lorenzo is always in need of Chanel.

"I want to be the new Karl Lagerfeld", he says in every interview.


So you think "a child living in a world apart, dreaming of being famous"; but no.


In a moment, Lorenzo blabs on what made him prepare his collection this way and not that other, why watching the cartoons, he aways prefers the bad guys and how in crisis his balance sheet is (just like a real firm) because the sewing machine broke down and now he's in debt because he had to buy another one immediately.


Lorenzo draws, sews and gets together its creations with the help of his "firm": his mum and granny, the latter the  inspirational muse  from who Lorenzo caught the secrets of fashion, the one who brought out his talent.


The icon dress of Lorenzo's catwalk in Torino Fashion Week, inspired by Anna Wintour, was born from a genial idea: instead of her style, Lorenzo riproduced her person, with her characteristic hair bob. How? Simply sewing dozens of wigs and hair extensions on the most original jacket ever seen: the symbol of a woman has become something to wear.


I love Lorenzo because he does not take himself seriously: he wants his fashion to be worn by everybody, maybe with a little sacrifice (like he does when he wants to buy something by Chanel or Hermes), he wants many people to attend to the catwalk shows, that "cool" outfit could be worn also to go to the supermarket: "If you feel like wearing an evening dress, than do it!"; in a nutshell: fashion must be a possession of everyone and it's not said that it has to be only by the big names.


With these assumptions, Lorenzo is determined to write his name in fashion's world and really hopes to finish its high school (fashion oriented) to jump over his dreams and study in Paris... let's hope the French won't entirely steal him!



Credits: le fotografie sono state tratte dal profilo Facebook dello stilista.
               Photos are from the designers' Facebook page.