Lo so, probabilmente non sono una persona seria: la prima
cosa che mi viene in mente pensando alla chiacchierata con Lorenzo Ferrarotto è
questa scena qui…
… perché Lorenzo sì, ha sempre un bisogno disperato di
Chanel.
“Voglio essere il nuovo Karl Lagerfeld”, questo dice Lorenzo,
ad ogni intervista.
Così tu pensi: “un ragazzino che vive fuori dal mondo e
pensa solo a diventare famoso”; invece no.
Lorenzo ti spiattella in un attimo quello che lo ha spinto a
disegnare la collezione così e non cosà, perché gli piacciono i cattivi dei
cartoni e quanto in rosso è il suo bilancio (sì, proprio il bilancio come
quello di una vera azienda), perché si è rotta la macchina per cucire, ne ha comprata un'altra e adesso è “fuori di un tot”, come si dice.
Lorenzo disegna, cuce a macchina e assembla le sue creazioni,
facendosi aiutare dalle sue collaboratrici: questa “azienda” è un gioco tra
lui, la mamma e la nonna, vera musa ispiratrice e forgiatrice del talento di
Lorenzo; è una sarta che provava i vestiti sulle clienti, sceglieva le stoffe e
imbastiva mentre Lorenzo le “rubava con gli occhi” il mestiere che ora lo ha
portato alla ribalta.
L’abito simbolo della collezione che ha sfilato alla TFW,
ispirato ad Anna Wintour, è stato un vero colpo di genio; anziché riprodurre il
suo stile, ha riprodotto proprio lei, con il suo iconico caschetto: decine di
parrucche e di extension cucite sul giacchino più originale mai visto, il
simbolo di una donna reso mise da indossare.
Lorenzo però mi è piaciuto tanto perché non si prende troppo
sul serio: lui vuole che la sua moda la possano portare tutti, magari
sacrificando altri acquisti (come fa lui, quando punta un certo modello di
occhiale da sole o una certa cintura, rigorosamente firmati dalla mitica Maison
Chanel, o da Hermès, o… ), lui vuole che le sfilate vengano viste da tanta
gente, che i vestiti “buoni” vengano messi anche per andare al supermercato: “se
in quel momento ti va di uscire vestito da sera, fallo!”; insomma, la moda deve
essere per tutti e non è detto che debba essere solo delle grandi firme.
Uno zaino prodotto da Lorenzo |
In tutto ciò, Lorenzo è fermamente deciso ad affermarsi nel
mondo della moda e spera ardentemente di finire al più presto il liceo
artistico ad indirizzo moda per lanciarsi oltre i suoi sogni e studiare a
Parigi… speriamo che i francesi non ce lo rubino del tutto!!!
I know: probably I'm not a serious person: first thinf I can think about my chat with Lorenzo Ferrarotto is that clip of "Devil wears Prada" (above).
... because yes, Lorenzo is always in need of Chanel.
"I want to be the new Karl Lagerfeld", he says in every interview.
So you think "a child living in a world apart, dreaming of being famous"; but no.
In a moment, Lorenzo blabs on what made him prepare his collection this way and not that other, why watching the cartoons, he aways prefers the bad guys and how in crisis his balance sheet is (just like a real firm) because the sewing machine broke down and now he's in debt because he had to buy another one immediately.
Lorenzo draws, sews and gets together its creations with the help of his "firm": his mum and granny, the latter the inspirational muse from who Lorenzo caught the secrets of fashion, the one who brought out his talent.
The icon dress of Lorenzo's catwalk in Torino Fashion Week, inspired by Anna Wintour, was born from a genial idea: instead of her style, Lorenzo riproduced her person, with her characteristic hair bob. How? Simply sewing dozens of wigs and hair extensions on the most original jacket ever seen: the symbol of a woman has become something to wear.
I love Lorenzo because he does not take himself seriously: he wants his fashion to be worn by everybody, maybe with a little sacrifice (like he does when he wants to buy something by Chanel or Hermes), he wants many people to attend to the catwalk shows, that "cool" outfit could be worn also to go to the supermarket: "If you feel like wearing an evening dress, than do it!"; in a nutshell: fashion must be a possession of everyone and it's not said that it has to be only by the big names.
With these assumptions, Lorenzo is determined to write his name in fashion's world and really hopes to finish its high school (fashion oriented) to jump over his dreams and study in Paris... let's hope the French won't entirely steal him!
Credits: le fotografie sono state tratte dal profilo Facebook dello stilista.
Photos are from the designers' Facebook page.
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