Creativo ma concreto, essenziale e barocco, battagliero e
pacifista, arrabbiato ed entusiasta. Stilista, ma anche cameriere.
Lui è Antonino Salemi Garigliano, che da 2 anni e mezzo
presenta la sua creatività sotto il brand ASG. E proprio sulla creatività, sul
come nasce la sua idea creativa, abbiamo voluto sentirlo: ecco la sua risposta,
in presa diretta nel video qui sotto.
Ma Antonino
non è solo creatività: è anche concretezza nella realizzazione e attenzione
alla realtà del mondo della moda.
“Io credo molto nella cura del prodotto – dice -. Seleziono materiali solo made in Italy e faccio realizzare i miei modelli da una sartoria che conosco personalmente. Insomma, non è tutto uguale: se si girano i capi al contrario, si vede la differenza, la cura per il prodotto, l’architettura del lavoro. E quello fa la differenza”.
L’architettura è un tema portante nel lavoro di Salemi Garigliano: ha studiato architettura e poi all’accademia, trasferisce molto della sua formazione nel suo lavoro. “Basta vedere i miei bozzetti – sorride – sembrano planimetrie”.
Con l’estate 2017 ASG arriva alla sua 4° collezione. “Con la prima ho avuto un successo che ha sorpreso sia me sia i miei soci: era molto barocca, oggi preferisco altro. Dalla seconda collezione ho iniziato a togliere, a cercare l’essenza. Adesso, con la summer 2017, ho raggiunto un nuovo equilibrio”. L’essenziale barocco, appunto.
La nuova collezione, quella estiva, si chiama Desideria. “E’ ispirata alle stelle – spiega -. Per la prima volta uso un tessuto stampato con un disegno stilizzato delle costellazioni. E’ dedicata ad una donna che sogna un modo diverso guardando le stelle”. E per la prima volta, verrà distribuita anche a Torino.
Ma sulla città Antonino ha altri progetti. “Sono in trattativa per aprire uno showroom, che voglio sia uno spazio polivalente, uno spazio open. Perché Torino è la mia città, e alle donne torinesi voglio riservare un trattamento differente, più esclusivo, con un contatto personale. Per dare un valore aggiunto”.
Fra i progetti futuri, accanto all’apertura della sede torinese, anche un’esperienza all’estero, negli Usa, un mercato su cui ASG vuole ampliare la sua presenza, oppure in Giappone. “Lavorare in Italia è difficile – conclude amaramente Salemi Garigliano -. Non c’è tutela per le imprese, e lo dimostra il fatto che, per far fronte alle spese, mi tocca anche fare il cameriere. E non solo: tutto viene equiparato, tutto viene considerato uguale, sia che sia fatto seguendo criteri etici e utilizzando materiali di qualità, sia che sia fatto in maniera meno seria. Ci riempiamo la bocca con il made in Italy, ma in realtà non c’è nessuna tutela”.