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sabato 13 maggio 2017

Un viaggio a L'Havana... un anno dopo

Erano i primi di giugno dello scorso anno quando Moda in Turin incontrava per la prima volta Massiel, lo spirito creativo di TorinoHavana.





Quello che ci colpì fu il sorriso e la determinazione di questa ragazza che si era portata dietro il sole della sua terra, e riproponeva questo stile di vita allegro, caldo e solare attraverso i suoi costumi.
Costumi, diciamo subito, che non sono proprio per tutti i fisici, ma che fanno sognare... eccome!

Ad un anno di distanza, ecco quello che Massiel ha da raccontarci:

Massiel, cosa è successo dopo la Torino Fashion Week?

Dopo la TFW ho vissuto un anno pienissimo di impegni: a quelli che già avevo ho potuto affiancare molte altre collaborazioni e molte altre opportunità di ampliare il bacino dei miei estimatori, a cominciare dall'esperienza elettrizzante della Milano Fashion Week a settembre


A Milano ho portato la stessa collezione che sfilò a Torino, leggermente arricchita: ha portato bene!

TorinoHavana è piaciuta?

Sì, molto, dalla MFW ho avuto contatti con clienti privati, ma anche con operatori del settore di Taormina e Ibiza, per cui le prossime sfilate di TH saranno là: sole e mare mi mancano tanto, ed avrò l'opportunità di presentare i miei costumi in luoghi davvero favolosi.

Il core business di TH è quindi il costume?

Sì, ma fino ad un certo punto. I miei clienti apprezzano il mio stile eclettico, o il mio modo di lavorare, se vogliamo, e mi chiedono anche abiti da indossare in momenti particolari, come un evento importante o un matrimonio.





Senti Massiel, non resisto: su Facebook ti ho vista arrampicata in maniera spettacolare su un palo della pole dance... capisco che tu sia giovane e piena di energie, ma anche questa passione da dove arriva?

Ah, questa passione ce l'ho da un po', un bel po'! (sorriso enorme): mi piace tanto, ti scarica, ti dà disciplina, ti cambia il corpo, ogni settimana incontro le mie amiche di pole e ogni settimana faccio esercizi a volte molto faticosi ma di grande soddisfazione.
Poi devo aggiungere che il mondo della pole e dello sport in generale lo conosco anche come stilista: da anni ormai produco i costumi per la Pole Dance e in genere per le atlete che me li richiedono.

Davvero? come si fa un costume da pole dance? che materiali usi?

Una delle mie grandi collaborazioni è quella con Valeria Bonalume, una grande performer italiana che si è esibita con i miei costumi a "Ballando con le Stelle" e a "Chiambretti Supermarket"; ormai preparo i suoi costumi da più di 7 anni... studiamo insieme il modello a cui Valeria vorrebbe arrivare e man mano nasce una nuova creazione.
I tessuti sono fondamentalmente il jersey, la rete elasticizzata, molte applicazioni in Swarovski... è un lavoro molto tecnico, ma insieme creativo e divertente.


Ah!, e poi creo costumi per il teatro...

Sono basita, come fai?
La tua linea, i clienti privati, la pole, il teatro...

... infatti mi spiace ma quest'anno non sarò alla Torino Fashion Week: la collezione non è ancora pronta, non come la voglio io.
La presenterò più avanti, probabilmente dopo l'estate, ora ho troppe cose che mi aspettano: ai primi di giugno sfilerò a Taormina, alla fine ad Ibiza, ma in mezzo verrò di sicuro a dare un'occhiata alla TFW ed agli amici che sfileranno!


ps: ho salutato Massiel e mi sono rituffata nella pioggia che da giorni bagnava Torino... capisco che le manchino il sole e il mare della sua Cuba!

giovedì 6 ottobre 2016

A Milano le firme che producono a Torino

A giugno Moda in Turin muoveva i suoi primi passi ufficiali nel mondo del fashion, e lo faceva partecipando all'evento Caboto 57, uno dei primi eventi di avvicinamento a quella che sarebbe stata, alla fine del mese, la settimana della moda torinese.






In quell'occasione abbiamo conosciuto ed intervistato Massiel Fornaris e Manuela Gomez, due ragazze piene di passione e talento che dedicano la loro moda alla ricercatezza ed alla personalizzazione del prodotto.


Le ragazze sono state ora alla Milano Fashion Week: Massiel ha sfilato con i suoi accattivanti costumi da bagno e non solo, e Manuela (con le sue favolose scarpe) l'ha accompagnata.


Qui trovate il link alle interviste che avevamo fatto alle stiliste:



Massiel



 














le foto sono tratte dai siti ufficiali delle stiliste













martedì 27 settembre 2016

ASG, l'essenziale barocco


Creativo ma concreto, essenziale e barocco, battagliero e pacifista, arrabbiato ed entusiasta. Stilista, ma anche cameriere.


Lui è Antonino Salemi Garigliano, che da 2 anni e mezzo presenta la sua creatività sotto il brand ASG. E proprio sulla creatività, sul come nasce la sua idea creativa, abbiamo voluto sentirlo: ecco la sua risposta, in presa diretta nel video qui sotto.





Ma Antonino non è solo creatività: è anche concretezza nella realizzazione e attenzione alla realtà del mondo della moda.

“Io credo molto nella cura del prodotto – dice -. Seleziono materiali solo made in Italy e faccio realizzare i miei modelli da una sartoria che conosco personalmente. Insomma, non è tutto uguale: se si girano i capi al contrario, si vede la differenza, la cura per il prodotto, l’architettura del lavoro. E quello fa la differenza”.



L’architettura è un tema portante nel lavoro di Salemi Garigliano: ha studiato architettura e poi all’accademia, trasferisce molto della sua formazione nel suo lavoro. “Basta vedere i miei bozzetti – sorride – sembrano planimetrie”.

 Con l’estate 2017 ASG arriva alla sua 4° collezione. “Con la prima ho avuto un successo che ha sorpreso sia me sia i miei soci: era molto barocca, oggi preferisco altro. Dalla seconda collezione ho iniziato a togliere, a cercare l’essenza. Adesso, con la summer 2017, ho raggiunto un nuovo equilibrio”. L’essenziale barocco, appunto.



La nuova collezione, quella estiva, si chiama Desideria. “E’ ispirata alle stelle – spiega -. Per la prima volta uso un tessuto stampato con un disegno stilizzato delle costellazioni. E’ dedicata ad una donna che sogna un modo diverso guardando le stelle”. E per la prima volta, verrà distribuita anche a Torino.

 Ma sulla città Antonino ha altri progetti. “Sono in trattativa per aprire uno showroom, che voglio sia uno spazio polivalente, uno spazio open. Perché Torino è la mia città, e alle donne torinesi voglio riservare un trattamento differente, più esclusivo, con un contatto personale. Per dare un valore aggiunto”.


Fra i progetti futuri, accanto all’apertura della sede torinese, anche un’esperienza all’estero, negli Usa, un mercato su cui ASG vuole ampliare la sua presenza, oppure in Giappone. “Lavorare in Italia è difficile – conclude amaramente Salemi Garigliano -. Non c’è tutela per le imprese, e lo dimostra il fatto che, per far fronte alle spese, mi tocca anche fare il cameriere. E non solo: tutto viene equiparato, tutto viene considerato uguale, sia che sia fatto seguendo criteri etici e utilizzando materiali di qualità, sia che sia fatto in maniera meno seria. Ci riempiamo la bocca con il made in Italy, ma in realtà non c’è nessuna tutela”.