Quando sono stata a Pralormo, per l’evento annuale “Messer
Tulipano”, sono stata rapita da una serie di strane scarpe… a guardarle meglio,
erano zoccoli. I tipici zoccoli valdostani. Bellissimi, però.
Così, ho decisi di conoscere meglio la loro storia, e così
ho conosciuto Chicco Margaroli.
Formatasi all’Accademia delle
Belle Arti di Torino, dotata di un senso artistico innato, Chicco è un’artista
a tutto tondo: le sue installazioni artistiche vanno dai giardini alle facciate
degli edifici, alle opere esposte nelle più diverse mostre; quindi ho deciso di
intervistarla: ne è nata una chiacchierata al telefono piena di entusiasmo e di
belle cose da imparare…
Buongiorno Chicco, e complimenti
innanzitutto: le sue Soques sono meravigliose!
Da quanto tempo è nata questa linea?
La linea delle “Dzoyé” (che in Valdostano significa “giocare”)
è nata 6 anni fa, in modo assolutamente casuale, leggero e divertente da una
suggestione che mi ha colpita dopo aver visto un paio di curiose scarpe trovate
a Courmayeur (erano delle Melissa nere, lucide, a forma di zoccolo olandese);
lì mi chiesi se non potevamo utilizzare un prodotto caratteristico del nostro
territorio e lavorarlo, lo zoccolo valdostano appunto, una scarpa antica ma che
si può rinnovare in mille modi.
Io amo il tema del rinnovo, penso che attraverso questo si possa
utilizzare tutta la nostra cultura in modo più fantasioso e insieme renderle
onore.
Come nasce l’idea dello zoccolo personalizzato?
Una volta le Soques percorrevano la storia della famiglia; qui
in Valle d’Aosta, in tempi di vere ristrettezze un paio di Soques passava di padre
in figlio, di fratello in fratello… ora, in termini diversi ovviamente, queste Soques
possono passare di madre in figlia (o di padre in figlio visto che le produco
anche da uomo), con temi sicuramente diversi dallo standard, temi che stanno a
cuore al cliente o che si riallacciano a momenti particolari della mia storia
di artista, esattamente come quelli che sono stati in esposizione a Pralormo.
Dove reperisce le materie prime per la lavorazione dei Soques?
Innanzitutto i materiali sono tutti di qualità, lavorati in
modo naturale da aziende che si occupano di lavorazione del legno per quanto
riguarda le basi (tutte le basi delle Soques sono di legno di Ontano), e della
lavorazione dello scamosciato che viene utilizzato per la tomaia (suede
foderato); purtroppo la valle d’aosta non ha più le competenze per la
produzione di questi articoli, e non c’è più una conceria che lavori le tomaie.
Basi e tomaie vengono assemblate, e di lì inizia la “nascita”
delle mie Dzoyè
Quanto tempo serve per realizzare un paio di Dzoyé?
Dalle 10 alle 12 ore: dopo l’assemblaggio passo alla
coloritura, utilizzando una ricetta polimerica esclusiva, più dei fissativi:
sono tutti materiali che mi hanno richiesto 2 anni di ricerca e che
sono di alta resistenza, tutti restaurabili, pensi che più una Soque viene
restaurata, più diventa impermeabile… una Dzoyè si può portare tutta la vita! Ogni
paio inoltre è assolutamente diverso dagli altri, è diverso per definizione: la
sinistra è diversa dalla destra, e anche il retro della soque è diverso uno
dall’altro.
Creo delle soques diverse a seconda delle richieste o dei
colori moda del periodo: ovviamente, se si sceglie un tema, lo stesso va
adattato alla misura della soque (il disegno perderebbe ogni traccia di “verità”,
alla quale invece tengo molto).
Quindi lei non crea Dzoyé in anticipo? Sì, in realtà io
preparo sempre qualcosa per lo showroom al fine di mostrare il mio lavoro, ed
in quel caso, mi ispiro ai colori del momento come accennavo prima, o agli
eventi che possono godere di una scarpa particolare: un matrimonio, ad esempio.
Ormai siamo quasi a quota 1500 Dzoyé prodotte.
Scarpe per un matrimonio... la scritta dice: me pe te plat pe le pacioq (io per te mi butterei nel fango) |
Dal sito si legge che uno degli ambasciatori di Dzoyé è Daria
Bignardi, una donna le cui scelte sono spesso fuori dai luoghi comuni: com’è
nata la vostra collaborazione?
La signora
Bignardi frequenta la valle di Gressoney, dove tempo fa è stata invitata al
“Festival delle Nuove Vie”, al quale io ero stata a mia volta invitata per
presentare le mie Soques: ci siamo conosciute lì, io ho portato una Dzoyé per
Daria, come faccio ogni anno per ogni invitata e così ho potuto far conoscere le Soques anche a lei, per la quale preparai un paio di Dzoyé arancione, chiamate “In Media's
Res”, giocando sulla frase latina e sul fatto che la signora lavora nei media.
Se una donna di Roma, per esempio, si innamorasse dell’idea
di un sogno da calzare, come potrebbe realizzare il desiderio, a parte
viaggiare fino ad Aosta o a Milano?
Mi può contattare tramite il sito: per
quanto riguarda la misura da utilizzare, spesso mandiamo delle “maquettes”,
affinché la cliente possa prendere la misura del suo piede sulle forme che
utilizziamo qui; la cliente fa anche delle foto, al fine di rendere tutto il
più simile possibile alla misurazione che faremmo qui ad Aosta o nello showroom
di Milano. Dopo di che, sempre via foto e telefonate, si passa alla definizione
dei colori, dei disegni, del messaggio che quel paio di Dzoyé deve veicolare
soprattutto alla persona cui appartengono.
Passando ad argomenti meno poetici ma più pratici, quanto
può costare un paio di Soques?
In Italia un paio di Dzoyé costa 800 euro, più I.V.A.;
questo prezzo comprende ovviamente le Soques più la loro scatola in legno
dipinta con lo stesso tema, un libro d’arte sull’attività di Dzoyé ed un
sacchetto di lino firmato a mano dall’artista, ma creato dalla cooperativa Fili Intrecciati, che grazie all’operatività di
ragazzi in difficoltà e i loro insegnanti, ci produce le buste di corredo in
lino cucite a mano. Ne siamo onorati!
Per un dovere di riconoscenza alla mia Valle però, i
valligiani possono comprare un paio di Dzoyé ad un prezzo inferiore: in fondo,
si tratta di un’eredità comune, un bene prezioso che la gente della Valle d’Aosta
condivide da sempre.
... avevo ragione? Sono deliziose, no?
Allora muovetevi ad andarle a vedere dal vivo: l'esposizione di Messer Tulipano chiude il 1° maggio!
P.S.: Potete trovare tutte le informazioni ai seguenti siti:
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