Quando si è adulte, con una carriera e
magari una famiglia che conta su di noi, i sogni spesso si mettono nel
cassetto.
Ogni tanto si torna ad aprire quel cassetto, si respira un po' di quell'aria
sognante, il cui profumo avevamo dimenticato a forza di lasciarla star lì, e
poi si torna alle solite occupazioni.
Il nostro sogno è la moda.
Cristina e io ci siamo conosciute proprio parlando di moda e così, quando ha
saputo della settimana della moda a Torino, ha chiamato subito me; si era
inventata il blog di Moda in Turin, e alla proposta di scriverlo con lei ho
detto sì immediatamente: conoscete un modo migliore di occuparsi di quella che
è da sempre la propria passione?
Con noi, Elena: giovanissima, piena di risorse, è la fotografa e bozzettista
del trio.
Un unico neo: come faremo a portare avanti un tale impegno, con le vite che
abbiamo? Cristina ha la risposta anche a questo dilemma: ovvio, facciamo un
blog "col timer"! Il tempo di arrivare alla fine delle sfilate e stop, si torna
alla vita normale. In una parola: perfetto.
Man mano però che gli eventi di avvicinamento alla settimana della moda si
succedevano e noi conoscevamo un po' più da vicino questo mondo, l'idea di
fermarsi andava via via sbiadendo nelle nostre menti, e adesso che abbiamo
conosciuto Marina, Manuela, Massiel, Roberto e tanti altri artisti ed i loro
lavori, il pensiero di "staccare la spina" e lasciar suonare il timer
si è fatto più doloroso.
E quindi?, vi chiederete.
E quindi quando domenica sera, dopo la sfilata di Walter Dang e la sua
emozione, dopo una settimana ubriacante di spettacolo, caldo, stanchezza e corse, sorrisi e battute con gli stilisti, davanti ad un piatto di linguine agli scampi Cristina ha
posto la cruciale domanda: "Signore, che si fa?", Elena ed io non
abbiamo avuto dubbi: si continua!
Perciò ecco, questo post è un post sui ripensamenti. Per ora, il timer lo
useremo solo in cucina, per torte ed arrosti; per ora, i nostri sogni non
torneranno nel cassetto: abbiamo ancora energia per goderceli un po' e per
tenervi compagnia, se vi va.
P.S.: un grazie di cuore a Barbara Odetto e Claudio Azzolini... grazie a loro il nostro sogno è uscito dal cassetto, si è sgranchito le gambe ed ha cominciato a correre! :)